Le tracce della Guerra e della Liberazione sono oggi spesso affidate quasi soltanto a lapidi e targhe: eventi, luoghi, memorie che il tempo ha reso invisibili per chi allora non c’era, ma che restano invece indelebili pagine di vita in chi li ha vissuti.
Gesti eroici di uomini, troppo spesso dimenticati, come quelli delle Aquile Randagie o dei Giovani del Fronte della Gioventù, sorretti da figure come padre Turoldo e Don Barbareschi che, pur con altissimi rischi, seppero difendere la dignità dell’uomo dalla brutalità della Guerra. Luoghi di rinascita come il Teatro Piccolo che riscattarono il passato di torture e soprusi della sede della temibile Legione Muti, ma anche luoghi, come l’Albergo Regina, sede del Comando delle SS, che incarnarono quella stagione di soprusi di cui Milano fu preda dopo l’8 settembre 1943.
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